Allora è un po' che manco e di confusione ne ho avuta veramente tanta.
Ho cercato di resistere alla nuvola nera....che però a giorni ritorna sempre.
I giorni passano in fretta ma lentamente allo stesso tempo, è così che mi sento.
Una sensazione strana, di mancanza di non so cosa, di insoddisfazione generale.
La cosa brutta di tutto ciò è che mette in discussione tutto, il lavoro, la famiglia, gli amici, la tua vita....
Come sempre quando c'è qualcosa che non và, pensi, pensi tanto, anche troppo.
Si è giusto fare un punto della tua vita.
Sei contenta di quello che sei? Cosa cambieresti? Cosa vorresti fare che non fai?
Ebbene quasi costretta dal Dottor P ci ho pensato.
Sinceramente io è una cosa che faccio spesso, e ogni volta mi auto rimprovero pensando di essere troppo bacchettona su me stessa e quindi cerco di sorvolare. Ed invece questa volta ho questo di compito, di pensarci per bene. Allora sono Ele ho tra poco 35 anni, sono sposata con l'amore della mia vita, Mac. Stiamo benissimo insieme e la nostra famiglia è arricchita dall'immancabile Canetto. Fortunatamente siamo in salute. Ho un lavoro che mi piace, anche se in questo momento non è l'ideale. Ho lavorato moltissimo insieme alla mia famiglia per arrivare dove siamo e ne sono grata a tutti, e se ora c'è da tirare un po, si fà. E' che ne momenti di crisi tutto sembra amplificato e non è facile. Sin da piccola ho sempre pensato di crescere, sposarmi relativamente presto e fare dei figli. L'ho sempre detto a tutti, ricordo in particolare un episodio in cui raccontavo di questo ad un mio amico, dicevo proprio mi vorrei sposare intorno ai 25 anni e avere dei bimbi abbastanza giovane per potermeli godere, avrò avuto 18 anni a quei tempi. Ricordo benissimo i litigi con mio padre che voleva che partissi e lavorassi fuori città per fare esperienza o che partissi più spesso con lui per i viaggi di lavoro. Ricordo i pianti nel cercare di spiegargli che a me piaceva lavorare in ufficio nella mia città perché un giorno avrei voluto dei bambini e avrei voluto seguirli. Ricordo i litigi con Mac che non si sentiva pronto nel diventare padre e io sempre a sognare una pancia e un bimbo.
Ora sono qui, sono cresciuta e un bimbo non ce l'ho. Come devo stare? Perché devo essere in crisi con me stessa perché non ce l'ho? Perché devo mettere in discussione tutto perché non ho un bambino? La risposta è che non lo so. Ma in crisi ci sono.
Il Dottor P dice che ogni momento di crisi può servire a qualcosa, a scoprire qualcosa di te che magari hai nascosto. Più ci penso e più non mi viene in mente nulla.
Io non riesco ad accettare che può darsi che non diventerò mamma. Non ce la faccio.
Mac mi dice che non devo pensare di dover accettare che non lo diventerò, che siamo solo all'inizio. Ma se non supero questo mio problema poi continuo a stare male.
E niente sono qui a questo punto. In confusione tra me e me.
Tornando al percorso. Ieri sono stata in clinica, ho fatto la visita post negativo e mi hanno dato il protocollo per il transfer del polaretto rimasto in clinica. Devo aspettare il ciclo che non so quando arriverà, visto che non ho capito nulla con l'ultimo ciclo, quindi un incognita. Il problema è che se arriviamo troppo vicino alle feste non riesco a fare in tempo. Oltretutto devo rifare per l'ennesima volta l'isteroscopia e mi hanno proposta di fare anche il test di ossigenazione. Appena mi hanno detto dell'istero volevo sparire, ancora? non basta? Mi hanno risposto che è prassi. Che palle. Che devono vedere com'è l'utero e se ci sono aderenze dovute all'embrione che non si è impiantato. Faremo anche questo test. Spero davvero sia negativo, così sarebbe tutto più facile se no dovrei fare da loro 3 cicli di ossigenazione e visto che sono a 2 ore di macchina non è proprio comodo. E così aspettiamo Mercoledì e deciderò il da farsi. Spero vivamente di fare in tempo, ma allo stesso tempo devo convincermi che se non ci riuscirò amen, ci ho provato.
Io intanto faccio Yoga non si sa mai che respirare mi ossigeni un po' di più!