sabato 9 maggio 2020

ESPERIENZE CHE AVREI VOLUTO EVITARE

Ciao a tutti,
avrei voluto scrivere un post sulla quarantena, su come trascorrevano le giornate, sulla difficoltà di lavorare con Gnocchetta in casa, la frustrazione, quel senso di inadeguatezza che spesso mi appesantiva. Nella difficoltà di tenere occupata una bimba di 2 anni tutto il giorno in casa, e poi meno male che io ho dello spazio dietro casa. Dell'ansia del lavoro. Insomma un post che raccontava della nostra quotidianità di questo ultimo mese. Della paura di ricominciare perché in fondo mi piace stare a casa tutti e 3, alzarsi con calma, fare colazione, se non fosse che lavorare in casa per me è la cosa più difficile che ci sia. Ma arriviamo al dunque.
La settimana scorsa mi stavo organizzando per poter ricominciare a lavorare. Ho chiamato una Zia del nido per sapere se era disponibile a tenere Gnocchetta e la mia nipotina qui a casa mia la mattina. Lei subito mi dice di si e io lancio subito un lungo sospiro di sollievo, perché mi fido abbastanza di lei, abita qui vicino a casa mia e Gnocchetta la conosce. Sempre settimana scorsa Gnocchetta inizia ad avere al lato della bocca un taglietto, spesso a me succede nei cambi di stagione e inizio a mettere del Vea Oil. Quel taglio però si trasforma in un bello sfogo che arriva fino a sotto al mento. Sento la mia omeopata per sapere cosa ne pensava e mi disse di iniziare a mettere una pomata lenitiva (che usavo anche io quando avevo quei tagli, che mi era stata consigliata dall'Allergologo). Non convinta mando la foto al pediatra privato che ogni tanto interpello quando la mia pediatra non mi convince, e poi lui ha whatsup e invece la mia Ped no. Lui mi dice che dalla foto sembrava Herpes e di mettere lo Zovirax. Passo in farmacia ad acquistarlo, spiego al farmacista che era per una bimba di 2 anni e la farmacista mi dice che assolutamente non era da usare e continuare a mettere il Vea Oil, dicendomi che lo Zovirax si usa dai 12 anni in su. Questo era il Venerdì, della settimana prima.  Sento comunque la mia omeopata, lei mi dice di mettere delle gocce che avevo in casa. In effetti lo sfogo sembrava essersi fermato e le ferite seccate. La notte tra domenica e lunedì, Mac prende Gnocchetta che non riusciva a dormire bene e dopo un pò ritorna in camera dicendomi che secondo lui scottava. E così era, le misuriamo la febbre e aveva un bel 38,5. Le diamo subito la tachipirina. La mattina appena alzati ha già la febbre, sempre in mattinata già 38,5, chiamo la Ped che mi dice di andare da lei e che la avrebbe visitata. Fortunatamente durante questo periodo non bisogna aspettare  perché fa entrare subito. La bimba non ha altri sintomi, tosse, raffreddore, gola rossa o orecchie infiammate. L'unica cosa è l'Herpes che le faccio notare ma che lei non si fila per niente. Mi consiglia di tornare a casa e farle fare l'indomani le analisi delle urine e di aspettare perché comunque non è la prima volta che un bimbo faccia una sfebbrata di 2 gg e poi passa tutto. Torno a casa febbre a 39, subito Tachi e dopo 2 ore la febbre era di nuovo a 38,5. Richiamo Ped che mi fa ridare un altra dose di Tachi anche se erano passate solo 4 ore e mezzo. Il pomeriggio di nuovo 39 inizio con spugnature per aspettare almeno 5 ore e mezzo e le ridò la Tachi. La notte la passiamo abbastanza tranquilla anche se alle 3 le ridò la Tachi perché la febbre aveva superato i 38,5. Altri sintomi niente. Solo quell'Herpes che sembrava ritornare sempre più rosso e biancastro. La mattina la febbre è bassa 37,5. La bimba sta bene, fa i puzzle, gioca... le metto il sacchetto per la pipi, lavandola come sempre senza fare troppa attenzione. Non ci ho proprio pensato, tanto ero convinta non riuscir e prenderla, come tutte le altre volte, e invece dopo un paio di ore, ecco la pipì. Chiamo il primo laboratorio di analisi che mi da picche perché era troppo tardi e ne chiamo un altro che mi dice di andare subito giu, e ci va mio padre. Mi dicono di chiamarli il giorno dopo, intorno alle 10,30. Intorno all'ora di pranzo la febbre si rialza, 38,5, Tachi e tiriamo dritto alla sera. La Ped mi consiglia di darle un altra dose di Tachi per farla riposare bene. La notte di nuovo febbre 38,5 Tachi di nuovo, e la mattina aspetto le risposte dell'analisi delle urine, che mi dicono siano positive, solo questo, era presto per l'urinocoltura. La Ped mi dice di iniziare un antibiotico generico e così facciamo. La febbre è sempre presente, ogni 10 ore si alzava sopra i 38,5 e continuavamo a dare la Tachi. Mi confrontavo sempre con la Ped che mi diceva di aspettare l'urinocultura. Il Giovedì mattina chiamo il laboratorio ma ancora niente. Nel frattempo la feritina diventa sempre più grande, biancastra/ giallastra non mi piaceva affatto e noto che ha le gengive rosse e gonfie e piene di sangue. Chiamo la Ped che mi dice di portarla da lei. Nel frattempo sento anche il Pediatra privato che mi dice che secondo lui l'urinocultura non è da prendere in considerazione perché sicuramente saranno state contaminate e che sicuramente la febbre è dovuta  all'Herpes che ha portato una Gengivostomatite erpetica e che comunque anche ci fosse un infezione dovevamo dare tempo all'antibiotico di fare effetto e che lui non avrebbe portato la bimba all'ospedale per via del Covid.. Porto la bimba dalla Ped anche lei finalmente si rende conto dell'Herpes e mi da una crema tipo lo Zovirax da mettere e che ci saremmo sentite nel pomeriggio per il responso dell'urinocultura. Il pomeriggio io ho una call di lavoro, lascio la piccola con mia mamma, riesco a lavorare poco e  2 ore  la vado a prendere perché piange. Dopo le 17 chiamo il laboratorio, le analisi sono pronte ed è positivo allo Pseudonomas e di andare giù per prendere l'antibiogramma. Parte sempre mio padre, nel frattempo chiamo la Ped che mi dice di aspettare l'antibiogramma. Mio padre ritorna richiamo la Ped, sono le 18,30 che mi dice che quello è un batterio antipatico da debellare che gli antibiotici sono ospedalieri, che la bimba sono 4 giorni che ha la febbre e che lei l'avrebbe portata SUBITO all'ospedale per essere più tranquilla, anche per fare gli esami ematici e una Eco. Io sono rimasta di stucco. Chiudo il telefono parlo con Mac e cerco di chiamare il Ped privato che naturalmente non mi risponde. Nel frattempo preparo la pappa a Gnocchetta e inizio a preparare una sorta di borsa per l'ospedale nel caso ci avessero ricoverate. Dopo circa 1 ora richiamo il Ped che mi risponde e mi dice che lui avrebbe fatto un altra diagnosi ma che a questo punto visto che la mia Ped mi aveva consigliato di portarla in ospedale sarebbe stato opportuno farlo, lui comunque rimaneva della sua idea, quella non era una febbre da infezione urinaria. Mi consiglia solo di farmi fare una lettera dalla mia Ped di modo che non mi avrebbero fatto aspettare troppo in Pronto Soccorso e così faccio. Ci prepariamo e intorno alle 20 partiamo verso l'Ospedale vicino alla nostra città, perché quello della nostra città è ospedale Covid. Durante il viaggio in macchina sudavo freddo, ero più preoccupata in quel momento che quando stavo andando a partorire (la strada era la stessa). Entriamo in Pronto Soccorso, la tizia legge la lettere fa le domande di rito misura la febbre alla piccola, con un termometro ascellare (la cosa nn mi ha fatto molto piacere).Ci fa entrare nella stanza del triage per altre domande sullo stato di salute generale e se eravamo stati a contatto con casi Covid e ci fa dirigere verso Pediatria. Suoniamo ci fanno aspettare in corridoio e poco dopo arriva una infermiera e il Dott (il primario), con mascherina e guanti e inizia la visita. All'inizio la bimba è tranquilla, dopo di che inizia a stranirsi, me la fanno lavorare nel lavandino di quella stanza (sinceramente l'ho fatto mal volentieri, visto che era un lavandino di un stanza dove visitavano) e le mettono il sacchettino per la raccolta della pipì. Le fanno la Eco, e il Dott, mi chiede di metterle la mascherina, cosa impossibile.  La bimba piangeva si dimenava come facevo a tenerla e tenerle anche la mascherina(poi si è reso conto e nn me lo ha più chiesto). La Eco va bene. Dopo di che provano a farle le analisi. Prima le bucherellano un braccio senza successo e poi l'altro, stavano cercando di inserire l'ago cannula, il sangue non usciva e glie lo stringevano tantissimo. Non so come ho fatto a non piangere in quella situazione. La bimba era disperata. Naturalmente credo siano scene che loro vedono tutti i giorni, ma per me era straziante. In tutto questo Mac doveva aspettare fuori. Detto questo il Dott all'inizio non sembrava deciso a ricoverarla, ma dopo aver letto la lettera della Ped e dopo aver fatto la visita e visto la situazione della bocca che era mal messa ha deciso di ricoverarla. Le analisi delle urine erano negative. L'emocoromo non erano riusciti a farlo perché il sangue si era coagulato. Lui voleva essere sicuro e così ha deciso. Per protocollo  lei doveva fare il tampone, e così entra Mac che la tiene e fanno anche il tampone. La notte la passeremo in quell'ambulatorio su una barella come lettino per lei e una poltrona allungabile per me. Mac va via, a me viene da piangere ma mi trattengo, lui soffre più di me lo vedo negli occhi e va via, può rimanere solo 1 genitore e l'altro non può più entrare in reparto per via precauzionale. Poco dopo che Mac va via, le misurano la febbre, ha 37,5, lei si addormenta facendo sempre Nanna (avevo tolto il seno di giorno, ma con tutto questo, glie lo avevo ridato anche per nutrirla un pò). Arrivano le infermiere e le fanno un mega punturone di antibiotico. Lei piange disperata e poco dopo crolla tra le mie braccia. Chiedo alle infermiere se nel caso avessi bisogno di andare in bagno se loro avrebbero potuto guardarla per evitare che cadesse, mi guardano  un pò così stupite  e mi dicono: Se proprio serve.... E' sudatissima per tutto quello che aveva passato, era stremata. La appoggio sulla barella sperando che rimanesse immobile, non chiamo nessuno. Vado in bagno alla velocità della luce e torno in camera. Anche io sono stremata ma aspetto che Mac torni a casa e comunque non riesco a chiudere occhio. Intorno all'1 provo ad allungarmi sulla poltrona attaccandola alla barella. Faceva un rumore fastidiosissimo e avevo paura di svegliare Gnocchetta. La notte è passata con i risvegli di Gnocchetta ogni ora, un pò provando ad allungarmi vicino a lei sulla barella, un pò mettendola sopra di me sulla poltrona. Misuro la febbre costantemente, la febbre si è abbassata quasi subito e non è più ritornata. Il mattino facciamo colazione, lei naturalmente vorrebbe mangiare ma con quella bocca non riesce, soprattutto le fette biscottate che ci passano... Ritornano le infermiere, misurano la febbre  a me e a lei e mi dicono che deve ripetere le analisi e le rimettono il sacchetto. Quindi di nuovo stesso film della sera prima. Il primo braccetto nulla ( e le avevo anche avvisate) e ritornano sul braccetto dx dove inseriscono l'agocannulla e la fasciano, steccandole il braccio. Questa volta io ho pianto con lei tutto il tempo. Le attaccano una flebo per idratarla. Mi dicono che era stato difficile prendere la vena anche per quello. Ritorniamo in camera. Poco dopo ritornano per la visita, una nuova dottoressa non molto simpatica. Le domando se aveva idea di quanto tempo saremmo rimaste e lei molto scocciata mi dice: Signora se la bimba non mangia come fa a tornare a casa? Non rispondo ma dentro di me penso che la bimba ha sempre mangiato, ma cose morbide, e sicuramente in ospedale non avrebbe mangiato quelle schifezze. A pranzo mangia un filettino di pesce e a cena una cotoletta, per me era un successo. Certo non era come se fosse stata bene, era normale. La seconda analisi della pipì ridà esito negativo. Il giorno lo passiamo a vedere mille video sul telefono e a dormicchiare e io a piangere. Nel pomeriggio arriva il risultato del test Covid, era negativo e dopo qualche ora ci spostano in reparto. Una stanza tutta per noi un pò più grande. Gnocchetta sempre attaccata alla flebo, che mi domandava quando saremmo tornate a casa, o che mi indicava la porta e chiedeva di Babbo. La sera intorno alle 19, Mac viene su a portarmi qualche cambio e qualche scorta, e ci fa una sorpresa viene in camera (una infermiera molto carina lo ha fatto entrare). Gnocchetta era felicissima e anche io. Appena andato via mi sale lo sconforto piangevo sempre, mi commuovevo al pensiero dei nostri cari in angoscia per noi in ospedale. Mia mamma e mio padre erano preoccupati che avremmo potuto ammalarci stando lì. Io mi lavavo spesso le mani, tenevo la mascherina quando entrava qualcuno di estraneo. La sera le fanno una flebo di antibiotico e poi di nuovo il boccione di sali. Il giorno dopo, il sabato Gnocchetta sembra stare meglio. Saltava, cantava...il Dott la vede bene e mi dice che avrebbero anticipato l'antibiotico e ci avrebbero fatto uscire il giorno dopo. Ero felicissima. Le giornate non erano facili, Gnocchetta voleva muoversi, giustamente e si annoiava. Abbiamo colorato con i colori che ci ha portato Mac e abbiamo visto tanti video sul telefono (cosa che solitamente non fa mai). Il giorno seguente mi dicono che saremmo uscite in mattinata, appena il dottore fosse passato per la visita e così fu. All'13 eravamo già fuori. La dottoressa che ci ha dimesso mi spiega che probabilmente non c'è stata infezione urinaria, e che la febbre era stata causata da questa Gengivostomatite Erpetica. Ma che comunque il batterio probabilmente era a livello esterno della vagina, e infatti quella zona era un pò irritata e di mettere una crema antibiotica. Per il resto andava tutto bene. Sarei dovuta ritornare per la visita di controllo e continuare l'antibiotico che mi aveva dato la Ped a casa. Le domando come mi sarei dovuta comportare per la quarantena. Mi guardano stupite come se la mia domanda fosse fuori luogo. Mi rispondono che l'ospedale è pulito e che anche loro non hanno fatto tampone e che tutto il personale era in un buono stato di salute. Mi dice anche che non possono assicurare niente, e parlando tra se e se dice anche che era stato un controsenso fare il tampone alla bimba e non a me, ma che erano a corto di tamponi e questa era la direttiva.  Arriva Mac e torniamo a casa, mi faccio una grande doccia, pranziamo con i nonni e Gnocchetta poco dopo si fa un lungo pisolino con il Babbo. Finalmente.
Io mi metto a scrivere questo post. Non riesco a finirlo e sto provando a concludere oggi (anche se già si è risvegliata e Mac sta cercando di riaddormentarla).
L'ultima settimana è migliorata tantissimo, ora ha ricominciato a mangiare quasi tutto, e le feritine sono quasi del tutto guarite. Ieri sono andata in ospedale convinta fosse il giorno della visita e invece no, è martedì. Sono fusa.
Ho ricominciato  a lavorare prima il pomeriggio, Gnocchetta la tiene mia mamma poi anche il mattino. Dalla prossima settimana ci sarà una baby sitter (una zia del nido) che terrà lei e la mia nipotina.
E' stata una brutta esperienza, che mi ha fatto pensare anche a tutti quei bimbi e a quelle famiglie che ci passano mesi. Penso solo alla forza di quelle Mamme e di quei Papà, e a quei Bimbi. Prego per loro.
Vi abbraccio.

Ele

Nessun commento:

Posta un commento

A me fa piacere leggere I Vs commenti. Scrivete pure!